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  • Immagine del redattoreDott.ssa M. Giansante

Mindfulness e pratiche meditative: benefici dimostrati




Più di duemilacinquecento anni or sono, un uomo inventò un esercizio. L’esercizio era incredibilmente semplice, eppure straordinariamente potente. Si trattava di portare l’attenzione al proprio respiro. Tenere l’attenzione al proprio respiro, nel momento presente, momento dopo momento. Lasciar riposare l’attenzione sul respiro, come se fosse l’unica cosa importante a questo mondo. L’uomo che inventò questo misterioso e semplice esercizio era Buddha. E nel tempo, fino ai nostri giorni, è stato praticato da milioni e milioni di persone. Anzi, ad essere più precisi, da alcuni anni a questa parte, l’esercizio in questione è diventato importante anche per la scienza, fino al punto di essere raccomandato dalla nostra medicina ufficiale, perché è stata dimostrata la sua utilità”. (P. Spagnulo, Liberi dalle ossessioni, Ecomind, 2011)

In ambito psicoterapeutico, Mindfulness significa: consapevolezza. Consapevolezza di sé,  del proprio respiro, dei propri pensieri, del proprio corpo, del momento che si sta vivendo. Viene talvolta definita “meditazione occidentale” perché, pur avendo le sue origini in oriente, si integra perfettamente nello stile di vita e nelle abitudini  di culture  e società differenti.

I ricercatori del Center for Mindfulness all’University of Massachussets Medical School spiegano, in un recente articolo, che «La mindfulness  è la consapevolezza che nasce dal prestare attenzione al momento presente, intenzionalmente e senza giudicare. Consapevolezza non è sinonimo di rilassamento e non è nemmeno una filosofia: è un modo di essere che implica lo stare costantemente in relazione con se stessi e con il mondo e l’accettare quello che c’è, sia che si tratti di disagio, di sofferenza, di passione o di piacere».

Qual è il motivo per cui è stata introdotta questa pratica in ambito medico e psicoterapeutico?

Il motivo risiede nella semplice osservazione che tali pratiche possono ridurre la sofferenza e lo stress. Se riflettiamo sul nostro stile di vita, sarà presto evidente a tutti che, spesso, forse troppo spesso, viviamo pensando e focalizzando i nostri pensieri sul passato o sul futuro. Siamo costantemente proiettati in dimensioni differenti rispetto a ciò che viviamo. Quando stiamo nel passato, sovente, i nostri pensieri sono tristi e rimuginativi e ci recano malessere. Quando invece i nostri pensieri sono rivolti al futuro, ci caricano di aspettative e ansia. Abbiamo perso la capacità di vivere il momento presente, di accettarlo nelle sue diverse sfaccettature e, di conseguenza, non riusciamo nemmeno ad accettare noi stessi e ad avere la consapevolezza delle nostre esperienze,  delle sensazioni e delle emozioni. Le ricerche condotte in ambito neuropsicologico hanno dimostrato che le pratiche meditative comportano modificazioni strutturali del cervello “ristrutturando”, in modo più efficace, i circuiti neuronali.

In particolare, praticando quotidianamente la Mindfulness, si otterrebbero i seguenti benefici:

  • miglioramento della gestione dell’ansia e della paura

  • riduzione dei livelli di stress

  • riduzione dei pensieri negativi e delle rimuginazioni

  • potenziamento delle capacità attentive e della memoria

  • diminuzione della reattività e della labilità emotiva

  • miglioramento dell’interazione sociale

  • diminuzione della pressone sanguigna

  • potenziamento del sistema immunitario

  • raggiungimento di un maggior benessere soggettivo

Da quanto detto risulta evidente che la pratica è rivolta a tutti e, nel caso di sofferenza e disagio psichico, potrebbe offrire un aiuto concreto. Nel corso del tempo potrebbe inoltre offrire nuove prospettive di osservazione della realtà e un maggiore comprensione di sé , migliorando svariati aspetti della vita.

La Mindfulness è parte della Terapia Cognitivo Comportamentale e pertanto può essere praticata e insegnata da Psicoterapeuti specificamente formati in questo ambito.

Dott.ssa Marzia Giansante

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